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Un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di ottica (Ino) del Cnr in collaborazione con l’Istituto di fisiologia clinica e l’Azienda ospedaliera pisana ha dimostrato in laboratorio la possibilità di somministrare radiazioni ionizzanti in profondità e in tempi brevissimi, condizione necessaria per una futura terapia antitumorale. Lo studio è pubblicato su Scientific Reports Uno studio condotto dall’Istituto nazionale di ottica (Cnr-Ino) in collaborazione con l’Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e con l’Unità operativa di fisica sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup), ha dimostrato in laboratorio la somministrazione, in profondità, di radiazione ad alto rateo di dose, utilizzando fasci di elettroni di alta energia prodotti con acceleratori di nuova concezione basati su laser intensi.
TUMORE DEL SENO: 20 MILIONI DI EURO NEL 2021 PER I TEST GENOMICI “EVITANO CHEMIOTERAPIE INUTILI E GARANTISCONO RISPARMI AL SISTEMA”
21 Dic 2020 Scritto da MedinewsIl Presidente Francesco Cognetti: “L’accesso ai test su tutto il territorio è una battaglia di civiltà che abbiamo combattuto strenuamente e finalmente vinto. Inoltre i test sono un presidio contro la pandemia: per le pazienti sottoposte a chemioterapia, il rischio di infezione da Covid dovuto all’abbassamento delle difese immunitarie può essere elevato”
“Plaudiamo all’approvazione della norma che istituisce un Fondo di 20 milioni di euro per il 2021 per garantire l’accesso ai test genomici da parte delle donne con carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce. Si tratta di una battaglia di civiltà, perché queste analisi molecolari consentono a una parte delle pazienti colpite da tumore del seno di evitare la chemioterapia, potendo essere trattate solo con la terapia ormonale dopo l’intervento chirurgico”.
Il dialogo sulle emozioni favorisce l’altruismo tra i bambini: i risultati di una ricerca di Milano-Bicocca
21 Dic 2020 Scritto da Umiversità di Milano Bicocca
Già prima dei tre anni i bambini possono apprendere capacità empatiche e altruistiche, grazie al dialogo sulle proprie e altrui emozioni e sul significato dei comportamenti prosociali. Questo è il risultato di una ricerca condotta presso il Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” di Milano-Bicocca, dal titolo “Promoting prosocial behavior in toddlerhood: A conversation-based intervention at nursery”, appena pubblicata sul Journal of Experimental Child Psychology (DOI: 10.1016/j.jecp.2020.105056).
Il gruppo di ricercatori, composto da Elisa Brazzelli, Ilaria Grazzani e Alessandro Pepe, ha messo a punto il programma TEPP – Toddler Empathy and Prosociality Program – per promuovere nei piccoli l’empatia e i comportamenti prosociali, ovvero quelle azioni orientate al benessere altrui senza trarne un vantaggio personale. Il programma è basato sulla lettura di ‘storie prosociali’ e sulla successiva conversazione con piccoli gruppi di bambini relativa sia a stati interni come emozioni, desideri e intenzioni sia a condotte prosociali. I partecipanti allo studio sono stati 142 bambini, di età compresa tra i 21 e i 36 mesi frequentanti dieci nidi di province lombarde, e i loro genitori a cui è stato chiesto di compilare questionari.
La degenerazione maculare legata all'età (Age-related Macular Degeneration, AMD di tipo atrofica) o più comunemente chiamata maculopatia atrofica è una grave patologia oculare che interessa la macula, ossia la porzione della retina più ricca di fotorecettori e responsabile della visione centrale fine e dettagliata che ci permette di riconoscere un volto, leggere, eseguire lavori di precisione, guidare l'auto etc.
Nei Paesi tecnologicamente avanzati, l'incidenza della maculopatia atrofica è aumentata fortemente e continua ad aumentare a causa dell'incremento della vita media. L' AMD colpisce infatti circa l'11% delle persone di età compresa tra i 65 e i 74 anni e tale percentuale cresce sensibilmente man mano che si considerano fasce d'età più avanzata. Oggigiorno la maculopatia atrofica, nei paesi più industrializzati, rappresenta la causa più comune di cecità legale e di ipovisione nelle persone di età superiore ai 55 anni. L'AMD può presentarsi in due forme: l'AMD atrofica (o non-neovascolare o secca) e l'AMD essudativa (o neovascolare o umida). La maculopatia esordisce solitamente nella forma atrofica (90% dei casi) e più raramente (10% dei casi) nella forma essudativa. In alcuni pazienti l'AMD atrofica può evolvere in forma essudativa.
La maculopatia atrofica è caratterizzata dalla presenza di drusen, minuscole aree di accumulo di materiale di scarto derivante prevalentemente dal metabolismo delle cellule retiniche, che si localizzano tra l'epitelio pigmentato retinico (RPE) e la membrana di Bruch. Le drusen sono evidenziabili all'esame del fondo oculare ed appaiono come piccole formazioni di colore giallastro.
Alzheimer: scoperti i meccanismi delle difese antiossidanti contro la neurodegenerazione
16 Dic 2020 Scritto da Università degli Studi RomaTreI soggetti Non-Demented with Alzheimer Neuropathology (NDAN) hanno la capacità di attivare una risposta cerebrale antiossidante efficace al punto da far fronte alla neurodegenerazione causata dall’Alzheimer.
A dimostrarlo è un nuovo studio pubblicato su The Journal of Neuroscience, dal titolo “Oxidative damage and antioxidant response in frontal cortex of demented and non-demented individuals with Alzheimer’s neuropathology”, frutto della collaborazione tra la University of Texas Medical Branch, l’Oregon Health & Science University e l’Università degli Studi di Roma Tre.
La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita dal Link identifier #identifier__10473-1Rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e di Alzheimer’s Disease International una priorità mondiale di salute pubblica: circa 35,6 milioni di persone nel mondo ne risultano affette, con 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno e un nuovo caso diagnosticato ogni 4 secondi. In Italia, secondo l'Istat, circa 1 milione di persone sono colpite da demenza e circa 3 milioni sono direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. Tra le forme di demenza, la più comune e devastante è la malattia di Alzheimer, i cui casi potrebbero triplicare nei prossimi 40 anni, in relazione al progressivo invecchiamento della popolazione, con costi sociali ed economici elevatissimi.
Etologia: nuove scoperte sui comportamenti sessuali e sociali dei bonobo, fra le grandi scimmie più vicine all’uomo
16 Dic 2020 Scritto da Università di Pisa
Lo studio condotto all’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
La replicazione immediata, involontaria e automatica dell'espressione facciale del partner prolunga la durata dei contatti sessuali e porta vantaggi “sociali” nel lungo periodo. È questo quanto emerge da una ricerca sui bonobo (Pan paniscus), una delle grandi scimmie più strettamente imparentate con la nostra specie, condotto da un gruppo di etologi dell’Università di Pisa e pubblicata sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature.
Lo studio, iniziato nel 2017 in una delle più grandi colonie al mondo di bonobo ospitata presso il Wilhelma Zoo a Stoccarda in Germania, ha esaminato la Mimica Facciale Rapida attraverso quattro espressioni facciali: il sorriso a denti stretti (silent bared-teeth), il broncio (pout-face), la risata (play face) e la bocca ad anatra (duck-face).
“Grazie ai bonobo siamo riusciti per la prima volta a studiare il fenomeno della mimica facciale nel contesto sessuale”, spiega professoressa Elisabetta Palagi del Dipartimento di Biologia che ha condotto la ricerca con le dottoresse Giada Cordoni, consulente del Museo di Storia Naturale di Calci dell’Ateneo Pisano, Marta Bertini e Giulia Annicchiarico.
Prevenzione del tumore del colon-retto: la colonscopia come unica e vera alleata
15 Dic 2020 Scritto da Ospedale San RaffaeleNel corso degli ultimi anni si è assistito a un aumento delle diagnosi di tumori del colon-retto, e allo stesso tempo di una diminuzione della mortalità, grazie alle campagne di screening e al miglioramento delle terapie. Sebbene non tutti i polipi si trasformino in tumori, tutte le neoplasie iniziano come polipi, è importante quindi sottoporsi alla colonscopia: un esame diagnostico invasivo che permette, in tempi brevi di esaminare direttamente la superficie intestinale e sue eventuali alterazioni. Grazie al Dott. Giorgio Bruno, Medico Chirurgo, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva presso il Poliambulatorio San Raffaele Termini e l’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, ne comprendiamo meglio il valore e l’utilizzo preventivo.
Cosa si intende per polipi intestinali?
“Si tratta di escrescenze della mucosa del colon o del retto considerati precursori dei tumori dell’apparato digerente. Possiamo paragonarli ad alberi, come spiego solitamente ai pazienti, che un giorno non ci sono e il giorno dopo compaiono improvvisamente: si tratta di semi che iniziano ad essere visibili, endoscopicamente, a partire dai 2 millimetri e che pian piano, in modo molto lento, crescono fino a diventare delle neoplasie del colon.”
EDITING DEL GENOMA: TRATTATO AL BAMBINO GESÙ IL PRIMO PAZIENTE ITALIANO, AFFETTO DA TALASSEMIA
09 Dic 2020 Scritto da Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
I promettenti risultati della sperimentazione internazionale con il sistema CRISPR-CAS9 presentati al Congresso annuale della Società Americana di Ematologia (ASH).
L’editing del genoma per correggere la talassemia. È stato trattato con questa tecnica innovativa all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il primo paziente italiano, un giovane adulto affetto da anemia mediterranea. Il caso clinico si inserisce all’interno di una sperimentazione internazionale promossa da Vertex Pharmaceuticals e Crispr Therapeutics i cui primi promettenti risultati sono stati presentati al 62° Congresso della Società Americana di Ematologia (ASH), l’appuntamento annuale che raccoglie i contributi scientifici più qualificati al mondo nell’ambito delle malattie del sangue.
L’EDITING DEL GENOMA
L’editing del genoma con il sistema CRISPR-Cas9 è una tecnologia innovativa che funziona come un “correttore” del DNA ad altissima precisione. Il metodo si basa sull’impiego della proteina Cas9, una sorta di forbice molecolare che viene programmata per tagliare o modificare specifiche sequenze del DNA di una cellula, potendo così portare alla correzione di varie malattie. CRISPR-Cas9 è un complesso di molecole biologiche formato da frammenti di RNA (acido ribonucleico) e da proteine: il segmento di RNA è la bussola che indica il bersaglio da colpire, la proteina Cas9 esegue il taglio o la modifica. Le cellule prelevate dalla persona malata vengono “corrette” in laboratorio con questo approccio, poi vengono infuse nell’organismo dove si riproducono al posto di quelle difettose.
LA SPERIMENTAZIONE INTERNAZIONALE
Nel 2019, Vertex Pharmaceuticals e Crispr Therapeutics hanno avviato due trial clinici internazionali per la cura di giovani adulti inizialmente e poi di adolescenti affetti da talassemia e da anemia falciforme attraverso la tecnica di editing del genoma con CRISPR-Cas9. La sperimentazione, in corso di svolgimento, coinvolge l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e altri 13 Centri statunitensi, canadesi ed europei per la selezione dei pazienti, la raccolta delle cellule da “editare” e la somministrazione del trattamento. Nei trial verranno arruolati 45 giovani con talassemia e 45 con anemia falciforme. Il Bambino Gesù è l’unico ospedale italiano coinvolto nella sperimentazione, il cui comitato scientifico internazionale è coordinato dal prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica.
La cataratta legata all'invecchiamento è nota come cataratta senile e si presenta solitamente dopo i 60-65 anni d'età. La cataratta senile può presentarsi in un solo occhio o in entrambi gli occhi e svilupparsi con una velocità molto variabile tra i due occhi e da individuo a individuo. In genere, contrariamente ad altri tipi di cataratta, la cataratta senile avanza piuttosto gradualmente nel corso degli anni ma la velocità della sua evoluzione non è esattamente prevedibile. È bene ricordare che la cataratta non è una malattia trasmissibile da un occhio all'altro né da una persona all'altra. Non esistono rimedi farmacologici, colliri, esercizi oculari o lenti che possano rallentare, bloccare o far regredire il processo di perdita di trasparenza del cristallino; è però vero che proteggere gli occhi dai raggi UV indossando regolarmente, fin da giovani, occhiali da sole o lenti filtrate clip-on può aiutare a prevenire o a ritardare il processo che porta alla formazione della cataratta in età più avanzata.
Nuova luce sulla divisione cellulare nei tumori
04 Dic 2020 Scritto da Istituto di biologia e patologia molecolari (Cnr-Ibpm), Istituto europeo di oncologia (IEO)Figura: orientamento del fuso mitotico in una cellula normale o in presenza di livelli alterati di Aurora-A o TPX2. Da “Polverino et al., 2020, Current Biology”. Created with BioRender.com.
Uno studio condotto dall' Istituto di biologia e patologia molecolari del Cnr e dall' Istituto europeo di oncologia approfondisce il coinvolgimento nel processo di iperproliferazione e disorganizzazione cellulare di due proteine presenti a livelli elevati nei tumori, la chinasi Aurora-A e il suo attivatore TPX2. Lo studio è pubblicato sulla rivista Current Biology.
La direzione della divisione di una cellula determina la posizione delle due cellule figlie, contribuendo a definirne il destino verso la proliferazione o il differenziamento. Il controllo dell’orientamento della divisione cellulare è quindi fondamentale nei processi di sviluppo, nell’organizzazione dei tessuti e nella loro omeostasi. Uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology dai gruppi di ricerca diretti da Giulia Guarguaglini dell’Istituto di biologia e patologia molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibpm) di Roma e Marina Mapelli dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano, descrive e chiarisce il coinvolgimento in tale processo di due proteine, la chinasi Aurora-A e il suo attivatore TPX2, spesso presenti a livelli elevati nei tumori.