Tecnologia

Tecnologia (205)

È stata l’occasione per visitare il Centro di e-GEOS e il Centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo”, ma anche una giornata dedicata a un importante incontro con i rappresentanti di Commissione Europea e ISPRA. “Questa visita – ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale italiana, Roberto Battiston - è stata un'opportunità eccellente di verificare le grandi potenzialità delle facilites nel settore della Geodesia e dell'Osservazione della Terra anche nell'ottica della sua utilizzazione nel contesto del Collaborative Ground Segment nazionale del programma flagship Copernicus dell'Unione Europea e del programma italiano COSMO-SkyMed”.

L’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, ha messo a punto una nuova vernice luminescente che si attiva in presenza di ossigeno per via di nano sensori di ultima generazione. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications. Applicazioni nei settori aerospaziale, ambientale, sicurezza e smart building.

 

Milano, 16 Marzo 2015 – Una vernice a base di speciali nano-particelle fluorescenti in grado di rilevare variazioni di pressione, diventando tanto più brillante quanto più alta è la pressione dell’aria che le scorre sopra. È il risultato di uno studio su nano-particelle a semiconduttore, condotto da un team di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

 

Lo studio, ‘Reversed Oxygen Sensing’ using Colloidal Quantum Wells: towards highly emissive photoresponsive varnishes (doi: 10.1038/ncomms7434), pubblicato sulla rivista Nature Communications, è stato realizzato da un team di ricerca del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca coordinato da Sergio Brovelli e da Francesco Meinardi, docenti rispettivamente in Fisica Sperimentale e Fisica della Materia, in collaborazione con il gruppo guidato da Iwan Moreels dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Lo spin-off nato dell’Università di Milano-Bicocca svilupperà e produrrà additivi nanotecnologici nel settore della gomma e della plastica. Creerà “vestiti-anti UV” per proteggere i dipinti, evitare la contaminazione dei cibi da parte di sostanze esterne e il surriscaldamento dei dispositivi elettronici. Il tutto a basso impatto ambientale.

Milano, 4 marzo 2015 – Una nuova start-up nel settore dei polimeri, dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di additivi nanotecnologici da impiegare nei settori della plastica e della gomma. Si chiama Graftonica, la nuova spin-off dell’Università di Milano-Bicocca.

Quattro anni fa era stata realizzata un’analoga iniziativa riguardante la fornitura dei dati satellitari, ma era rivolta esclusivamente alla comunità scientifica. Questa volta, invece, con l’apertura al settore privato, c’è una fondamentale novità: anche piccole e medie imprese, start-up e spin-off nazionali rientrano tra i destinatari delle due ‘Open Call’, bandite dall’Agenzia Spaziale italiana per sviluppare applicazioni innovative di uso civile.

Fino ad oggi le frequenze utilizzate dai satelliti commerciali di telecomunicazioni per gli usi più comuni - a partire da quelli televisivi – sono arrivate fino ad un massimo di circa 30 GHz (banda Ka). Per la prima volta nella storia, è stata realizzata una videoconferenza via satellite a 40-50 GHz tramite il satellite Alphasat.

Stoccolma, Svezia, maggio 14, 2014. Midsummer, un fornitore leader di linee di produzione per la fabbricazione a basso costo di panelli fotovoltaici flessibili a film sottile CIGS, annuncia che ha aumentato l’efficienza dei suoi pannelli solari dal 15 al 16,2 per cento dell’area di apertura dell’intero pannello di 156×156 mm. Questo aumento rafforza ulteriormente la competitività sul mercato dei pannelli solari a film sottile CIGS.

La Midsummer è riuscita recentemente ad aumentare l’efficienza dell’intero pannello fotovoltaico fino al 16,2 per cento dell’area di apertura del pannello stesso di 156×156 mm. Il pannello solare è stato prodotto in un regolare ciclo di produzione run ed il procedimento è già stato implementato nella linea di produzione.

 

L’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con il Los Alamos National Laboratory, ha messo a punto nuovi concentratori solari luminescenti che, grazie alle nanotecnologie, sono in grado di catturare e concentrare la luce solare senza dispersione. Con questa tecnologia qualsiasi elemento architettonico, compreso quello trasparente, può diventare un pannello solare, un passo importante per lo sviluppo di edifici eco-sostenibili. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Photonics.

Milano, 13 aprile 2014 – Semplici lastre di plexiglass “drogate” con speciali nanoparticelle fluorescenti catturano e concentrano la luce del sole e possono trasformare le vetrate degli edifici in generatori di energia pulita. Si tratta dei concentratori solari luminescenti basati su nuove nanoparticelle a semiconduttore, messi a punto da un team di ricerca congiunto dell’Università di Milano–Bicocca e del Los Alamos National Laboratory (U.S.A.).

Lo studio alla base della scoperta, Large-area luminescent solar concentrators based on ‘Stokes-shift-engineered’ nanocrystals in a mass-polymerized PMMA matrix (doi: 10.1038/NPHOTON.2014.54) è stato realizzato da un team di ricerca del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca coordinato da Francesco Meinardi e da Sergio Brovelli in collaborazione con il gruppo guidato da Victor I. Klimov del Los Alamos National Laboratory (U.S.A.) ed è stato pubblicato oggi sulla rivista Nature Photonics. I concentratori solari luminescenti (LSC, Luminescent Solar Concentrators) sono dispositivi costituiti da una lastra plastica o vetrosa nella quale sono incorporate specie otticamente attive dette cromofori che assorbono parte della luce solare e la ri-emettono all’interno della lastra. La luce è quindi convogliata verso i bordi sfruttando il fenomeno della riflessione totale interna, così come avviene nelle fibre ottiche utilizzate nelle telecomunicazioni, dove è trasformata in energia elettrica da piccole celle solari poste lungo gli spigoli.

 

 

 

 

 

In un Workshop in programma il prossimo 28 novembre all’Archivio Storico di Torino, EnginSoft, tra le aziende italiane con maggiore esperienza nella simulazione manufatti prodotti con materiali ibridi di ultima generazione, presenterà le applicazioni delle moderne tecnologie di simulazione per il miglioramento continuo dei materiali più innovati nei trasporti e nel campo aerospaziale, bellico, impiantistico, sportivo e medico.

Bergamo, 26 novembre 2013 - Se oggi i caschi consentono di sopportare urti e a smorzare energie un tempo devastanti a fronte di un peso decisamente ridotto è merito del lavoro di sviluppo realizzato negli ultimi anni sui materiali compositi o ibridi. Così denominati perché realizzati dall’accoppiamento di più materiali di base, i “costituenti”, sono dotati di proprietà meccaniche elevate in relazione al loro peso e per questo largamente impiegati nelle applicazioni dove la leggerezza è cruciale, dalla costruzione degli autoveicoli e dei loro accessori, alle industrie aerospaziale e bellica, dove si utilizzano questi materiali per realizzare le componenti strutturali di stazioni di lancio e di veicoli spaziali, oltre che per caschi e giubbotti antiproiettile.

Inaugurato oggi a Catania presso i laboratori Imm-Cnr, ospitati nel sito di StMicroelectronics, un innovativo strumento elettronico, unico in Italia. Sarà in grado di variare le proprietà dei materiali, offrendo la possibilità  di realizzare una vastissima gamma di dispositivi applicativi dalla nanoelettronica  alla sensoristica

Il microscopio elettronico analitico 'sub-angstrom' più potente d’Europa è stato acquisito dall’Istituto per la microelettronica e i microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Imm-Cnr) e inaugurato questa mattina a Catania, presso i laboratori dell’Istituto ospitati nel sito di STMicroelectronics (ST).

Il 1 Dicembre 2003 sul Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra, in Sardegna, è stato effettuato, con successo, il primo volo del FALCO, velivolo senza pilota di nuova concezione, interamente progettato e realizzato in Italia da Galileo Avionica, una società di Finmeccanica.

Il volo del nuovo UAV (Unmanned Aerial Vehicle), ha avuto una durata di oltre 50 minuti ed ha consentito un primo controllo degli inviluppi di volo.
Il FALCO ha volato costantemente all'interno delle aree del Poligono sotto il controllo dei sistemi di telemisura ottici e dei radar. Tutti i dati di volo sono stati raccolti e registrati dal sistema di telemetria e sono ora disponibili per le analisi tecniche post-volo.

Interamente progettato e realizzato nello stabilimento di Ronchi dei Legionari (GO) il FALCO è stato concepito come sistema aereo, pilotato da terra, adatto a rispondere ai nuovi requisiti di pattugliamento civile e militare del territorio.

 

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