Oasi WWF, sentinelle contro gli incendi


Le aree protette, a partire dalle Oasi WWF, sono custodi di un immenso patrimonio di biodiversità, ma rappresentano anche immensi serbatoi di carbonio, che viene stoccato in particolare nella biomassa legnosa, ma anche in quella erbacea e nei suoli.

Per questo, nell’ambito della Primavera delle Oasi, che dal 21 aprile e fino al 5 giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente – offrirà centinaia di esperienze da godere grazie ad un’immersione totale nelle sue 100 aree protette, il WWF Italia tiene a ricordare come il Patrimonio delle foreste rischi di andare letteralmente in fumo nel caso in cui sia oggetto di incendi boschivi, in Italia tristemente quasi sempre di origine antropica, e resi sempre più facili dal cambiamento climatico, a causa di temperature medie più elevate e di periodi più prolungati di siccità.

Per fortuna, sono molte le azioni che Oasi e aree protette possono mettere in campo per prevenire il rischio incendio. In primo luogo, tramite la progettazione e realizzazione di adeguati Piani Antincendio Boschivo (PAIB), che aiutano a definire le criticità specifiche per ogni area, pianificare e attuare le azioni di prevenzione e pronto intervento più adeguate, dalla creazione di fasce “tagliafuoco” alla corretta gestione delle biomasse, soprattutto laddove l’accessibilità ad attività antropiche è maggiore.

In secondo luogo, la prevenzione è un fattore fondamentale che può essere realizzata in molti modi. Uno di quelli più innovativi, accanto alla classica sorveglianza da parte di personale deputato, come le forze dell’ordine o le guardie volontarie e il personale WWF, è proprio il coinvolgimento delle comunità locali. Un esempio tangibile è dato dal progetto ABCD Astroni (Astroni Bosco da Conoscere per Difendere), che presso l’omonima Oasi WWF e Riserva Naturale Statale tra Napoli e Pozzuoli, con il supporto di Fondazione con il Sud, nasce con la volontà di rendere la comunità più responsabile e consapevole del proprio agire e di coinvolgerla in maniera diretta nella tutela del proprio territorio. E grazie ad una pratica app, sono stati proprio i cittadini coinvolti a divenire i migliori alleati della natura e del proprio territorio, inviando decine di segnalazioni che hanno consentito di spegnere sul nascere possibili focolai.

E, dall’altro capo d’Italia, un altro esempio incoraggiante di questo approccio è rappresentato dal progetto OFF (Our Forest Fires), appena concluso nei pressi della Riserva Regionale e Oasi WWF di Valpredina-Misma (Bergamo), che ha incentivato buone pratiche da impiegare in alternativa all’uso del fuoco in ambito agro-selvicolturale, il riutilizzo del materiale vegetale di scarto e la corretta gestione dei terreni abbandonati.

Ma anche la tecnologia, come abbiamo visto, può essere un prezioso alleato: presso l’Oasi WWF e Riserva Statale delle Cesine sono da tempo installati ben 30 “alberi parlanti” (Tree Talker), nell’ambito di un progetto realizzato da CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e Protezione Civile Regione Puglia, in grado di informare sullo stato idrico degli alberi, la temperatura fogliare, l’ampiezza ed il colore della chioma, fornendo dati di pre-allarme e allertando su eventuali stress della foresta, e di individuare principi precoci di incendio.

Videocamere smart sono state impiegate con successo, grazie al supporto di INWIT, per tutelare anche le Oasi di Macchiagrande (RM), Bosco di Vanzago (MI) e Calanchi di Atri (TE).

Sempre ad Astroni, sono invece affiancate anche da sistemi bioacustici che grazie all’intelligenza artificiale sono in grado di riconoscere suoni di fuochi d’artificio che si sono rivelati fatali inneschi di pericolosi incendi, come quello del 2022. A seguito dell’evento è stato prontamente attivato un progetto di ripristino ecologico: sono stati svolti interventi per rimuovere le specie aliene e per stabilizzare i terrazzamenti mediante ingegneria naturalistica, riutilizzare sul posto il materiale legnoso di scarto rimosso per diminuire la vulnerabilità dell’area agli incendi boschivi, messi a dimora nuovi alberi, creati una serra e un prato fiorito, ripristinato il lago centrale al Cratere e la sua foresta igrofila, e migliorato infine il sistema di videosorveglianza per prevenire futuri incendi boschivi.

Ad oggi sono stati sottoposti a ripristino ecologico 20 ettari di Oasi di habitat boschivo, di radura e area umida, ripuliti circa 14 ettari di Oasi da specie aliene, ripristinate aree aperte a prateria su circa 4 ettari, mediante semina di prato fiorito con specie autoctone per insetti impollinatori, e coinvolte circa 1000 persone nelle attività di formazione e sensibilizzazione sull’importanza della tutela e del ripristino delle aree naturali, in quello che rappresenta il più importante polmone verde per l’area metropolitana di Napoli.

Fermo restando che la migliore prevenzione rimane sempre la cultura del rispetto per le persone e per la natura.

Eventi correlati

Nell’ambito della Primavera delle Oasi sono diversi gli eventi dedicati alle foreste.

Quale modo migliore di riconnettersi alle foreste di un vero e proprio bagno? Sia sabato 17 maggio all’Oasi Gole del Sagittario che domenica 18 all’Oasi Cave di Noale potrai scoprirlo in una mattinata dedicata a questa pratica giapponese che si basa sull’idea che trascorrere del tempo in ambienti naturali possa ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare la concentrazione.

Ai più attenti osservatori, le foreste raccontano la loro storia, il 18 maggio all’Oasi Bosco Rocconi sarà l’occasione di scoprire gli alberi secolari veri patriarchi verdi. Durante la camminata, diversi giochi per stimolare l’ascolto, il gioco e la riflessione.

Il 18 maggio nella Murgia Suagna in Provincia di Bari, grazie ai due trekking all’interno dell’Oasi Rifugio Mellitto si potrà visitare accompagnati dai volontari del WWF Alta Murgia – Terre Peucete la flora dell’area un tempo patria di secolari querce.

Spostandoci in Emilia-Romagna all’Oasi Affiliata WWF Gregorina, il 18 maggio grazie a diversi turni di visite guidate sarà possibile scoprire questa nuova area dove sorge il bosco delle nuove GenerAzioni, dove per ogni nuovo nato è piantato un albero.

Il 22 maggio in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, un’esclusiva visita guidata all’interno dell’Oasi WWF di Monte Arcosu che ricade all’interno della foresta di macchia mediterranea più estesa dell’intero bacino del Mediterraneo.

Infine, si conclude maggio con una visita nelle parti più nascoste dell’Oasi WWF Bosco di Vanzago per poter respirare a pieni polmoni il bosco.

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