Microbi potrebbero avere scolpito la superficie di Marte
Un nuovo studio a revisione paritaria rivela che queste strutture marziane potrebbero essere tane fossili.
La superficie di Marte potrebbe essere stata scolpita da microbi, possibili autori di enigmatiche strutture a bastoncino osservate nel Cratere Gale. Questa conclusione rivoluzionaria è stata raggiunta da una squadra multidisciplinare di scienziati guidata da Andrea Baucon, paleontologo dell'Università di Genova.
Lo studio è stato pubblicato su Geosciences, un’importante rivista internazionale a revisione paritaria. Esso combina i dati dal rover Curiosity della NASA, una revisione della letteratura scientifica esistente e sofisticate tecniche di analisi d’immagine per capire l’origine delle strutture marziane a bastoncino.
Le strutture marziane appaiono come altorilievi di dimensioni comparabili a quelle del filo interdentale. Nel nuovo studio, gli scienziati dimostrano che la loro forma è unica tra le strutture geologiche marziane e che le tane fossili (icnofossili) sono tra i migliori analoghi terrestri di queste strutture uniche. Sulla Terra, strutture simili vengono attribuite non solo ad anellidi macroscopici, ma anche all’attività di cellule ameboidi microscopiche aggregantisi in una massa macroscopica (funghi mucillaginosi).
L'impronta dell'Antropocene sul monte Elbrus in Caucaso
Una serie di fragranze e idrocarburi policiclici aromatici derivati da prodotti per la cura personale di largo consumo presenti in una carota di ghiaccio campionata sull’altura caucasica, è stata quantificata dai ricercatori dell’Istituto di scienze polari del Cnr e dell’Università Ca’ Foscari Venezia: i profili di concentrazione misurati dagli anni ’30 del 1900 fino al 2005 seguono lo stesso trend degli idrocarburi policilici aromatici (PAHs) prodotti della combustione e delle attività industriali, con un aumento ben visibile a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, coincidente con l’inizio della “Grande accelerazione”. I risultati sono pubblicati su Scientific Reports
I cambiamenti climatici e del territorio provocati dall’impatto umano sulla Terra segnano l’inizio di una nuova era geologica, l’Antropocene. Le tracce delle attività antropiche, come i residui di materiali plastici e di inquinanti organici e inorganici, sono presenti in quasi ogni angolo del Pianeta, anche nelle aree più remote. La criosfera, in particolare, è un “archivio” importante per i composti di origine antropogenica, perché gli aereosol e le molecole trasportati dall’atmosfera vengono preservati dalle deposizioni nevose, accumulatesi nel corso degli anni.
The sixth sense of animals: an early warning system for earthquakes?
Even today, nobody can reliably predict when and where an earthquake will occur. However, eyewitnesses have repeatedly reported that animals behave unusually before an earthquake. In an international cooperation project, researchers from the Max Planck Institute of Animal Behavior in Konstanz/Radolfzell andtheCluster ofExcellence Centre for the Advanced Study of Collective Behaviourat the University of Konstanz,have investigated whether cows, sheep, and dogs can actually detect early signs of earthquakes. To do so, they attached sensors to the animals in an earthquake-prone area in Northern Italy and recorded their movements over several months. The movement data show that the animals were unusually restless in the hours before the earthquakes.
The closer the animals were to the epicentre of the impending quake, the earlier they started behaving unusually. The movement profiles of different animal species in different regions could therefore provide clues with respect to the place and time of an impending earthquake.
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