Se uno Stato membro non recepisce la normativa dell'UE nel diritto nazionale entro il termine fissato, la Commissione può chiedere alla Corte d'imporgli sanzioni pecuniarie fin dalla prima sentenza, senza dover avviare un secondo procedimento dinanzi alla Corte. Le sanzioni, che sono stabilite in funzione della gravità e della durata dell'infrazione, consistono in una penale giornaliera che va versata dalla data della sentenza (nell'ipotesi che lo Stato membro non abbia ancora sanato la situazione) alla data di completamento dell'iter di attuazione. La Commissione ha trasmesso all'Italia una lettera di costituzione in mora il 31 gennaio 2013, cui ha fatto seguito un parere motivato il 21 giugno 2013. L'Italia ha risposto dichiarando che l'attuazione era prevista per il dicembre 2013, ma l'ha poi rinviata al febbraio 2014. Nonostante le ulteriori informazioni trasmesse dall'Italia il 13 dicembre 2013, la Commissione teme che non siano da escludersi ulteriori ritardi: decide quindi di adire la Corte.
Contesto
Scopo della direttiva 2010/63/CE è eliminare le disparità tra gli Stati membri relativamente alla protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali, educativi e ad altri fini scientifici. La direttiva è volta a limitare il più possibile l'uso di animali negli esperimenti, in particolare di vertebrati e cefalopodi, e impone di ricorrere ad alternative ogniqualvolta possibile, sempre assicurando che la ricerca nell'UE mantenga livelli qualitativi di eccellenza.
Per ulteriori informazioni
http://ec.europa.eu/environment/chemicals/lab_animals/home_en.htm