Allergie autunnali: imparare a riconoscerle per prevenirle

Comunicato San Raffaele 02 Ott 2020


L’estate è appena terminata lasciando spazio all’autunno, l’arrivo della nuova stagione però non lascia scampo ai pazienti allergici: pollini, acari e muffe possono infatti scatenare allergie autunnali. È importante imparare a riconoscerle e a distinguere i sintomi da un comune raffreddore, soprattutto grazie all’aiuto di uno specialista. Facciamo il punto sui principali allergeni e su come difendersi correttamente insieme alla Dott.ssa Cristiana Alonzi, Allergologa e Responsabile di Branca presso i Poliambulatori San Raffaele Termini e Tuscolana.

 

Qual è l’identikit di un allergico?

“Nessun sintomo è specifico di allergia tuttavia alcuni, soprattutto se si ripetono possono essere molto ‘sospetti’. Naso gocciolante, starnuti, tosse secca stizzosa e lacrimazione degli occhi possono essere campanelli d’allarme”.

 

Quali sono i principali allergeni respiratori durante il periodo autunnale?

“Nel periodo autunnale abbiamo sia allergeni esterni (outdoor) legati alla pollinazione di alcune graminacee, della parietaria e di piante tipicamente autunnali, come l’artemisia e l’ambrosia (inizialmente presenti nel nord Italia, ormai largamente diffuse anche in Italia centrale), sia allergie degli ambienti interni (indoor). Questi ultimi infatti rispetto al periodo estivo sono meno arieggiati, di conseguenza aumenta l’umidità e con essa la concentrazione degli acari della polvere e delle muffe”.

 Cosa succede al corpo quando entra in contatto con un allergene?

“Quando un individuo predisposto a sviluppare allergia entra in contatto con una concentrazione elevata di allergene (che siano pollini, muffe o acari) si determina la produzione di IgE (immunoglobuline E), glicoproteine coinvolte nella risposta immunitaria dell'organismo umano contro uno specifico allergene. Quando poi il contatto si protrae si innescano una serie di fenomeni infiammatori con rilascio di mediatori propri dell’allergia come l’istamina e interleuchine specifiche che portano alla comparsa dei sintomi”.

 Quali sono i principali esami a cui sottoporsi?

“Per scoprire se i sintomi sono di natura allergica o meno è importante un’adeguata anamnesi (attraverso la storia, l’insorgenza dei sintomi e la loro durata già è possibile avere dei dati molto importanti).

 La conferma arriva poi tramite test cutanei specifici (prick test) e se occorre tramite prelievo con ricerca delle IgE specifiche”.

 Esistono delle cure specifiche?

“Eseguendo una corretta igiene con frequenti lavaggi nasali è possibile ridurre il contatto dell’allergene con la mucosa e rimuovere il muco.

 Qualora non basti è possibile ricorrere a farmaci antistaminici, efficaci contro prurito, scolo nasale, starnuti. Quando il sintomo prevalente è naso chiuso è opportuno invece assumere spray cortisonici. Localmente il cortisone non solo riduce l’ostruzione nasale ma previene patologie come l’asma (one way – one disease).

 In molti casi si ricorre a immunoterapie specifiche (vaccini), somministrando dosi crescenti di allergene per produrre una riduzione dei sintomi verso un determinato allergene”.

 È possibile prevenire le allergie autunnali?

“Nelle malattie allergiche la prevenzione inizia con l’eliminazione dell’allergene o con la sua riduzione laddove possibile.

 Seguendo i calendari pollinici è possibile sapere con precisione quando i pollini delle piante a cui si è allergici sono più attivi, aumentare lavaggi nasali e evitare se possibile l’esposizione.

 Per quanto riguarda l’ambiente domestico è importante ridurre la temperatura e l’umidità degli appartamenti e eliminare l’esposizione al fumo di sigaretta”.

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