In spray o pellicola, le virtù del chitosano per conservare gli alimenti freschi e ridurre lo spreco alimentare
Due studi dell’Università di Pisa su carne e ortaggi conservati grazie a due tipi di chitosano, uno commerciale estratto da crostacei e poi addizionato di olio essenziale di pepe nero, l’altro, sperimentato per la prima volta, ricavato dagli insetti.
Del tutto naturale, edibile e biodegradabile, il chitosano è al centro di due studi dell’Università di Pisa pubblicati sulle riviste Foods e Scientific Reports che indagano le potenzialità di questo biopolimero per conservare gli alimenti freschi e ridurre lo spreco alimentare.
Nel caso dello studio su Foods, la sperimentazione ha riguardato dei piccoli hamburger di carne bovina che sono stati rivestiti con una soluzione di chitosano commerciale, ricavato da crostacei, alla quale sono stati aggiunti diversi oli essenziali. Dopo sette giorni di conservazione, è emerso che il chitosano arricchito con olio essenziale di pepe nero (Piper nigrum) è riuscito meglio degli altri a mantenere le caratteristiche organolettiche della carne e un aspetto brillante e fresco degli hamburger.
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