Le statistiche evidenziano un dato drammatico: solo l’8% delle persone colpite da arresto cardiaco sopravvive. Tuttavia, la sopravvivenza può salire al 46% quando si interviene tempestivamente con un defibrillatore e addirittura raggiungere il 93% se l’evento si verifica in un impianto sportivo dotato di defibrillatori e personale adeguatamente formato.
Questi numeri dimostrano in modo inequivocabile che, in caso di arresto cardiaco, l’unica speranza di salvare una vita risiede nell’intervento immediato con le manovre di primo soccorso e la defibrillazione precoce. Su queste basi nasce il progetto “Diamo una scossa al cuore”, una sinergia virtuosa tra l’Università degli Studi di Padova e la Centrale Operativa SUEM 118 – Azienda Ospedale Università di Padova. Il progetto vuole portare all’attenzione della popolazione l’importanza del pronto intervento e dell’uso consapevole del defibrillatore per salvare vite umane.
Nonostante l’Università di Padova disponga già di defibrillatori, per prevenire efficacemente la morte improvvisa è necessario ampliare e distribuire in modo capillare questi dispositivi, soprattutto in considerazione della dislocazione crescente dei corsi in sedi periferiche e dell’aumento costante degli iscritti. Garantire una dotazione adeguata di DAE (Defibrillatori Automatici Esterni) è essenziale per tutelare non solo gli studenti, ma anche la cittadinanza. Diffondere la conoscenza delle manovre di primo soccorso e del DAE nella popolazione generale, rafforzando il senso di responsabilità etica verso il prossimo, è una sfida ambiziosa. Ma il lavoro di squadra, unendo competenze e professionalità diverse, rappresenta la chiave per il successo.
Il progetto può essere sintetizzato in quattro parole: dotazione, distribuzione, manutenzione, conoscenza.
Partendo dall’Università di Padova, un’eccellenza internazionale nel campo delle scienze mediche, si punta a creare una rete salvavita, ispirata anche dal legame storico dell’Ateneo con la cardiologia. Basti pensare che il primo defibrillatore portatile, progettato negli anni ’50 dal Dr. Adriano Bencini, è custodito oggi presso il Museo della Storia della Medicina di Padova (MUSME). In questa direzione si inserisce l’iniziativa di fundraising “La Rete del Dono”, avviata da docenti e studenti del Corso di Laurea in Infermieristica, con il supporto del Corso di Laurea e della Scuola di Medicina e Chirurgia. Ad oggi, sono stati raccolti oltre 7.000 euro, sufficienti per acquistare due defibrillatori, che verranno donati all’Ateneo. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con GECA Onlus, ha l’obiettivo di ridurre l’incidenza di eventi fatali improvvisi grazie alla distribuzione capillare dei DAE. Accanto alla raccolta fondi, gli studenti di Infermieristica promuovono anche attività formative per sensibilizzare e preparare le persone all’utilizzo di questi dispositivi salvavita. Maggiori dettagli sull’iniziativa sono disponibili al link: https://www.retedeldono.it/infer-fun-party.
Per migliorare le conoscenze sui dispositivi di defibrillazione e sulle manovre di primo soccorso è stato realizzato un video informativo che fornisce istruzioni chiare su come intervenire in caso di arresto cardiaco. Il video vede la partecipazione del personale della Centrale Operativa Suem 118, dell’Aulss 6 Veneto, e di un gruppo di studenti del Corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Padova