La SLA è una malattia neurodegenerativa progressivamente invalidante, dovuta alla compromissione graduale dei neuroni motori, le cellule nervose che stimolano la contrazione muscolare permettendo il movimento e altre funzioni importanti. Quando nei pazienti i neuroni motori degenerano, i muscoli volontari non ricevono più stimoli dal cervello e si atrofizzano, portando così alla paralisi completa. Attualmente, si utilizzano trattamenti capaci di ridurre i sintomi della malattia ma non esiste una cura per fermarne la progressione.

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Un innovativo nanosistema capace di veicolare farmaci in maniera altamente specifica verso le cellule tumorali è stato messo a punto da ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche che lavorano al Cnr-Isasi, Cnr-Ieos e Cnr-Irgb. Il dispositivo sviluppato è anche in grado di monitorare il rilascio dei farmaci e consentire l’imaging diagnostico. I risultati dello studio sostenuto da Fondazione AIRC sono
stati pubblicati sull’International Journal of Nanomedicine.
LA PROTEINA NUMB È L’INTERRUTTORE PER LA DIAGNOSI DELLE FORME PIÙ AGGRESSIVE”
NUMB è la proteina che costituisce un biomarcatore nell’evoluzione del tumore alla vescica: lascoperta del meccanismo molecolare apre la strada a nuove strategie terapeutiche per combattere il cancro vescicale. Lo studio, condotto dal team di ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell'Università degli Studi di Milano e pubblicato su Nature Communications, dimostra inoltre che i tumori vescicali superficiali e quelli profondi rappresentano stadi differenti di un unico processo patologico che evolve nel tempo, contrariamente a quanto ritenuto fino ad ora.
Una nuova speranza per la diagnosi e la cura dei tumori della vescica più aggressivi nasce dalle ricerche di un gruppo di scienziati dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell'Università degli Studi di Milano. Lo studio sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro è stato coordinato da Salvatore Pece, professore ordinario di Patologia generale e vicedirettore del Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell'Università Statale di Milano, Direttore del Laboratorio “Tumori Ormono-Dipendenti e Patobiologia delle Cellule Staminali” dello IEO.
Un team del Cnr-In e dell’Università di Padova ha messo a punto una tecnica innovativa per studiare come gli organelli all’interno delle cellule si scambiano informazioni e coordinano le loro attività, favorendo quindi la comprensione di fondamentali processi fisiopatologici. La ricerca, che ha coinvolto anche istituzioni scientifiche internazionali, è pubblicata su Nature Communications
Le nostre cellule sono in grado di svolgere le più svariate attività grazie all’esistenza, al loro interno, di minuscoli organelli di diverso tipo, che funzionano come gli ingranaggi dentro un motore. Affinché un motore funzioni bene, tutti questi ingranaggi devono lavorare in sincronia; similmente, per far funzionare le nostre cellule, bisogna che i loro diversi organelli coordinino le loro attività in modo ottimale. Questo complesso livello di coordinazione viene raggiunto anche grazie all’esistenza di zone di contatto tra gli organelli stessi. In queste regioni subcellulari, gli organelli sono fisicamente molto vicini uno all’altro e ciò permette loro di scambiarsi informazioni con elevata efficienza, per lo più sotto forma di un veloce scambio di molecole, contribuendo così alla sincronizzazione delle loro attività.
Dagli ulivi la salute: l'oleuropeina stimola i mitocondri e combatte l'invecchiamento muscolare
29 Nov 2024 Scritto da Redazione
Team di ricercatori internazionale guidato dall’Università di Padova ha dimostrato come l’oleuropeina, una molecola presente nelle foglie di ulivo, sia capace di contrastare il declino della funzionalità mitocondriale legato all’invecchiamento muscolare. Lo studio Mitochondrial calcium uptake declines during aging and is directly activated by oleuropein to boost energy metabolism and skeletal muscle performance pubblicato sulla prestigiosa rivista «Cell Metabolism» è stato condotto da Gaia Gherardi, Cristina Mammucari e Rosario Rizzuto del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, e da Anna Weiser, Jerome Feige e Umberto De Marchi del Nestlé Institute of Health Sciences di Losanna. Ha inoltre coinvolto ulteriori ricercatori dell’Università di Padova, in particolare dei Dipartimenti di Scienze del Farmaco e di Biologia.
Chirurgia genica: arrivano le nanoparticelle d’oro per riparare il DNA
28 Nov 2024 Scritto da Università di Pisa
Il risultato frutto di I-Gene, un progetto coordinato dall’Università di Pisa che è stato premiato per l’alto contenuto innovativo dall'European Innovation Council
La chirurgia genica ha un nuovo alleato, sono le nanoparticelle d’oro grazie alle quali i principi attivi riescono ad entrare nel nucleo delle cellule e agire sul DNA eliminando le mutazioni dannose. La scoperta arriva dal progetto europeo I-Gene appena giunto a conclusione e premiato dall'European Innovation Council per il suo alto contenuto innovativo. Si tratta di un riconoscimento che la Commissione Europea concede in caso di risultati estremamente rilevanti.
“Siamo un'epoca in cui possiamo editare i genomi e questo significa che se ci sono degli errori, noi tendenzialmente li possiamo correggere, ma per trasformare tutto questo in terapie e applicazioni utili c’è un collo di bottiglia”, spiega la professoressa Vittoria Raffa del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, coordinatrice del progetto.
I GIOVANI E LE MALATTIE MENTALI: I CONSIGLI AI GENITORI DEGLI ESPERTI DEL BAMBINO GESÙ
21 Nov 2024 Scritto da Ospedale pediatrico Bambino Gesù
Domani la giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. I campanelli di allarme a cui prestare attenzione e i comportamenti da tenere per costruire un ambiente familiare sano.
Depressione, ritiro sociale, rifiuto scolastico, autolesionismo, ansia, disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria. Nel mondo circa 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale diagnosticato. In Europa i minori che soffrono di un problema di salute mentale sono più di 11 milioni, in Italia sono circa 2 milioni. In occasione della giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù indicano i campanelli di allarme a cui prestare attenzione e i consigli per creare un ambiente familiare che favorisca la salute mentale dei figli. «Negli ultimi 10 anni le consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso dell’Ospedale sono aumentate del 500%» racconta il professor Stefano Vicari responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù.
Nuove frontiere per il trattamento della SLA. La proteina HuD, un nuovo possibile target terapeutico
21 Nov 2024 Scritto da Università di Roma La Sapienza
Creata la prima banca dati per l’analisi dei meccanismi molecolari che causano la sindrome di Rett
19 Nov 2024 Scritto da Università di Pisa
Creata la prima banca dati per l’analisi dei meccanismi molecolari che causano la sindrome di Rett: consentirà di ridurre il ricorso alla sperimentazione animale
Lo studio dei dipartimenti di Biologia e Informatica dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Database di Oxford Academic
E’ nata RettDb, la prima banca dati per l’analisi dei meccanismi molecolari che causano la sindrome di Rett. La risorsa web è accessibile a tutta la comunità scientifica e consente di fare sperimentazioni in silico, cioè attraverso l’analisi dei dati, consentendo così di ridurre il ricorso alla sperimentazione animale. Il risultato è frutto di una ricerca pubblicata sulla rivista Database di Oxford Academic e condotta dai dipartimenti di Biologia e Informatica dell’Università di Pisa.
Un nuovo approccio al pancreas artificiale per pazienti diabetici di tipo 1: controllo ottimo impulsivo della glicemia
14 Nov 2024 Scritto da CNRUno studio congiunto dell’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica del Cnr e dell’Università campus bio-medico di Roma ha mostrato come regolare in modo ottimo i livelli di glicemia nei pazienti con diabete di tipo 1, mediante tecniche di controllo impulsivo. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista IEEE Transactions on Control Systems Technology.
Ricercatori dell’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica ‘A. Ruberti’ del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Iasi), in collaborazione con l’Università campus bio-medico di Roma, hanno sviluppato un nuovo approccio alla regolazione della glicemia nei pazienti con diabete di tipo 1, basato su strategie di ‘controllo ottimo impulsivo’, progettato specificamente per la gestione tramite iniezioni multiple giornaliere (MDI). Come è noto, il diabete di tipo 1 è una malattia cronica caratterizzata da livelli elevati e persistenti di glucosio nel sangue, causati da una assenza di produzione dell’ormone insulina, che pertanto deve essere somministrata esternamente e con frequenza regolare, aprendo la strada all’adozione di tecniche avanzate di controllo automatico. Il ‘controllo ottimo impulsivo’ è una tecnica innovativa di controllo che ha l’obiettivo di determinare la dose ottimale di insulina da iniettare in base a misure periodiche di glicemia, a una stima del livello di insulina nel sangue e alle abitudini alimentari del paziente.
Il metodo, pubblicato sulla rivista IEEE Transactions on Control Systems Technology, si caratterizza per la capacità di calcolare inizialmente offline una traiettoria glicemica ottimale in condizioni ideali.
Ricercatori dell'Università di Bonn hanno messo a punto un metodo innovativo per osservare in azione i recettori immunitari.
Le cellule immunitarie sono in grado di rilevare le infezioni proprio come un cane fiuto, grazie a speciali sensori chiamati recettori Toll-like, o TLR. Ma quali segnali attivano i TLR e qual è la relazione tra l'intensità e la natura di questa attivazione e la sostanza rilevata? In uno studio recente, i ricercatori dell'Università di Bonn e dell'ospedale universitario di Bonn (UKB) hanno utilizzato un metodo innovativo per rispondere a queste domande. Questo approccio potrebbe accelerare la ricerca di farmaci per combattere malattie infettive, il cancro, il diabete o la demenza. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista "Nature Communications".
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