Venerdì, 18 Agosto 2017

Il racconto del Prof. Andreoni, al ritorno da una missione umanitaria di poche ore per salvare una vita in Africa. Il ruolo degli infettivologi e il successo di un network medico-umanitario

 

“E' stata un'esperienza straordinaria e di grande soddisfazione” - Queste le prime parole del Prof. Massimo Andreoni  responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) appena rientrato con un volo umanitario da un blitz di poche ore in Africa, promosso dal Ministero degli Esteri e dal titolare Angelino Alfano. Una missione improvvisa e dal lieto fine. Un Falcon 50 del 31esimo stormo dell’Aeronautica Militare si è levato in volo da Ciampino E' il reparto che  ogni giorno è in prima linea per i trasporti sanitari di urgenza al servizio della collettività, su richiesta di ospedali e prefetture per arrivare a Ouagadougou, in Burkina Faso, e ripartire dopo poche ore per arrivare in serata a Roma. Immediato il trasferimento della giovane missionaria a Tor Vergata.

“Siamo partiti a fine luglio, in tre medici il sottoscritto, con Luigi Coppola, specializzando di Malattie Infettive, e il collega Federico Claro, rianimatore con un aereo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. per prestare soccorso a una paziente missionaria di 31 anni che si trovava in Burkina Faso dove svolgeva il suo lavoro umanitario”.

Pubblicato in Medicina

 

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