Nell'ambito dei festeggiamenti per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia è stata allestita, presso l'Archivio Storico Capitolino, una interessante mostra intitolata "Testamenti di grandi italiani".
L'evento, che si fregia del patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero della Giustizia e del Ministero per i Beni culturali e le Attività Culturali è il risultato dello sforzo collettivo di differenti Istituzioni, tra cui il Consiglio Nazionale del Notariato, la Fondazione italiana del Notariato, gli archivi archivi notarili distrettuali ed il Comune di Roma.
L'esposizione consta di una considerevole raccolta di testamenti originali appartenenti ad alcuni celebri italiani del mondo politico risorgimentale, della cultura dell'800 e '900 e di illustri personalità che hanno contribuito alla promozione dell'ingegno italiano nel mondo come Garibaldi, Cavour, Verdi, Manzoni, Verga, Pascoli, Pirandello, Caruso, Marconi, Papa Paolo VI, Ferrari.
Finalità della mostra è quella di fornire al visitatore un punto di vista desueto ed originale per rileggere la storia del nostro Paese.

Un punto di vista intimo e personale di coloro che hanno espresso le loro ultime private volontà ma che è allo stesso tempo pubblico perchè sancito da un atto notarile.
L'importanza storica dei personaggi considerati dalla mostra innalza il significato dei documenti presentati che da storie personali e familiari assumono, a pieno titolo, il valore di Storia inteso nel suo significato più alto ed universale.
Quindi da un lato i documenti esposti, caratterizzati da un forte valore identitario, permettono di entrare nelle vicende umane, affettive e patrimoniali di alcune delle famiglie più illustri del nostro percorso storico dal Risorgimento fino agli anni '80 del secolo scorso; in tal modo divengono trasparenti interessi, preoccupazioni, convinzioni di natura filosofica o politica fino ai sentimenti di natura religiosa dell'intestatario del testamento.
Dall'altro i testamenti possono trasmettere molto altro ancora.
Il testamento di un individuo, scritto nel momento in cui il grande interrogativo per il futuro raggiunge il suo apice ed in cui l'animo si apre a considerazioni fino ad allora recondite, permette di prendere coscienza dell'universo dei valori morali e sociali e degli ideali dell'epoca cui appartiene.
Ma non è tutto, perchè un testamento non si rivolge solo al passato ma anche al futuro in quanto consta spesso di richieste nei confronti dei destinatari dell'atto. Richieste di assunzioni di responsabilità e di impegno. Richieste che, fatte in questo caso da alcuni dei padri fondatori del nostro Paese e della nostra cultura, non possono che essere rivolte ad ognuno di noi indistintamente, costituendo così una richiesta di impegno a coltivare e far progredire quegli stessi ideali.
In tal modo viene costruito un ponte immaginario tra passato, presente e futuro, un legame saldo ed indissolubile, reso tale dalla forza dei valori espressi.

Fabrizio Giangrande
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Ultima modifica il Lunedì, 11 Giugno 2012 23:14
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