MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI (MGF): Procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali esterni o altri danni agli organi genitali per motivi culturali o non terapeutici(WHO, 2001).

Evoluzione delle MGF
L’Africa ha preso coscienza della nocività della pratica e sta cercando una via per superarla.
Nell’ultimo ventennio molte sono le iniziative messe in atto per eliminare la pratica.

OBIETTIVO:.LE DIVERSE STRATEGIE DI ERADICAZIONE DELLE MGF
progetti di eradicazione attraverso un “rito alternativo”, in Africa e nei Paesi Sviluppati;
progetti di eradicazione diretta;
medicalizzazione della pratica;
interventi legislativi

 


RITO ALTERNATIVO.Finalità:
Eliminare/attenuare l’aspetto cruento della pratica tradizionale.
Togliere/diminuire i rischi alla salute.
Esaltare l’aspetto culturale e rituale.
Eradicazione della pratica.

Elementi di successo per il rito alternativo
Deve essere creato ad hoc.
Agisce attraverso il compromesso e la gradualità.
Utilizza dei metodi non coercitivi.
È sostenuto da leader religiosi e politici.
Coinvolgere tutte le componenti attive della società locale (maestri, infermieri, ostetriche tradizionali).
Deve essere sostenuto da programmi che educano, sensibilizzano la popolazione dei danni legati alla pratica tradizionale.
Permane nel tempo, diventando parte integrante della cultura della comunità.

Esemplificativo il caso:. sunna gudnìn (1996) a Merka- Somalia
Attua una scarificazione del clitoride evitando l’infibulazione.

IL RITUALE
un team religioso e un team sanitario attuano le tre fasi principali del rito:
persuasione
cerimonia
verifica/ controllo

 

 


Esemplificativo il caso:.“sunna lievissima” Careggi- Firenze
Nasce come tentativo di mediazione all’interno di una cultura in cui il rito è di fondamentale importanza.
Il rito alternativo è per quelle famiglie con bambine a rischio di MGF: offrire un’alternativa evita alle bambine un rischio maggiore.
9 marzo 2004 si esprime negativamente la Commissione Regionale di Bioetica.

 

 

 

Modello Teorico:
Se “un insieme critico” di individui in un gruppo interfecondo si impegnano pubblicamente di fronte la comunità con una “Dichiarazione Pubblica” ad abbandonare tali pratiche, si otterrebbe la fine delle MGF per loro, e motiverebbe il resto della popolazione a seguirli (Mackie, 1996; 2000).

Esemplificativo il caso: .Eradicazione dell’Infibulazione all’interno di una “famiglia allargata” (600 componenti) a Khartoum-Sudan

1993-1995:incontri periodici tra donne e uomini della famiglia sulle pratiche tradizionali dannose coinvolgendo tutte le fasce sociali.
1995: riunione plenaria con i membri della famiglia. Uno dei partecipanti, a nome di tutti, si impegna pubblicamente di rinunciare alla pratica infibulatoria per tutte le bambine.

3 La Medicalizzazione
WHO (1982) si oppone ad ogni medicalizzazione della pratica.
Shell-Duncan (2001) strategia di Riduzione del Danno:
riduzione dei rischi dovuti alle complicanze mediche;
maggiori delle condizioni igieniche;
maggiori misure mediche preventive.

Esempi in Africa
Djibouti Una forma più “attenuata” di circoncisione, fatta in clinica con anestesia da un operatore tradizionale (UN,1991).

In regioni urbane Nigeria-Mali
Il “taglio” viene compiuto da ostetriche addestrate e non dai circoncisori tradizionali (Orubuloye, et al.,2000; Gosselin, 2000).

Kenya nella comunità dei Rendille .
Alcuni operatori sanitari fanno una puntura antitetanica e antibiotica( prima della circoncisione ) utilizzando lame nuove e sterili per l’intervento. Riduzione del 70% di complicanze immediate (Shell-Duncan et al.,2000).

4 Interventi legislativi
Dichiarazioni, Convenzioni in campo internazionale e in Africa atti alla promozione e protezione della salute.
In alcuni paesi africani e occidentali vengono introdotte leggi contro le MGF.
In Italia nel 2003 è stato approvato dalla “Commissione Giustizia” del Senato un disegno di legge che introduce il reato specifico di MGF

Conclusioni
Un progetto anti-MGF di successo deve essere il risultato combinato delle diverse strategie individuate.
È necessario adottare un approccio multi-prospettico che comprenda i vari aspetti del problema, specifico per i differenti contesti socio- culturali.


Autore: di Pia Grassivaro Gallo e Barbara Fusto
Dipartimento di Psicologia Generale
Università di Padova

 

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