Lunedì, 14 Aprile 2014

Nella prima decade del secolo, qualche decina di associazioni  nazionali ed internazionali si sono unite insieme  nel progetto per sostenere la candidatura del “ Premio per la Pace” da attribuirsi  alla donna africana; nel 2012,  l’ambìto riconoscimento  è stato attribuito dal Comitato Norvegese per il Nobel  alla presidente della Liberia, Dr.ssa  Hellen Johnson-Sirleaf,  congiuntamente ad altre due donne africane.  La motivazione al premio recitava: ” ..per la sua battaglia non violenta a favore della sicurezza della donna e del loro diritto alla piena partecipazione nell’opera di costruzione della pace”  Questo avveniva tra il plauso e la piena soddisfazione di tutte le donne del mondo  e non solo. Circa un mese fa, mi sono imbattuta in un articolo di Nigrizia, la rivista dei Missionari Comboniani di Verona, dedicato sempre alla Liberia, che mi ha prima sconcertata poi rattristata (1).

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L’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con il Los Alamos National Laboratory, ha messo a punto nuovi concentratori solari luminescenti che, grazie alle nanotecnologie, sono in grado di catturare e concentrare la luce solare senza dispersione. Con questa tecnologia qualsiasi elemento architettonico, compreso quello trasparente, può diventare un pannello solare, un passo importante per lo sviluppo di edifici eco-sostenibili. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Photonics.

Milano, 13 aprile 2014 – Semplici lastre di plexiglass “drogate” con speciali nanoparticelle fluorescenti catturano e concentrano la luce del sole e possono trasformare le vetrate degli edifici in generatori di energia pulita. Si tratta dei concentratori solari luminescenti basati su nuove nanoparticelle a semiconduttore, messi a punto da un team di ricerca congiunto dell’Università di Milano–Bicocca e del Los Alamos National Laboratory (U.S.A.).

Lo studio alla base della scoperta, Large-area luminescent solar concentrators based on ‘Stokes-shift-engineered’ nanocrystals in a mass-polymerized PMMA matrix (doi: 10.1038/NPHOTON.2014.54) è stato realizzato da un team di ricerca del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca coordinato da Francesco Meinardi e da Sergio Brovelli in collaborazione con il gruppo guidato da Victor I. Klimov del Los Alamos National Laboratory (U.S.A.) ed è stato pubblicato oggi sulla rivista Nature Photonics. I concentratori solari luminescenti (LSC, Luminescent Solar Concentrators) sono dispositivi costituiti da una lastra plastica o vetrosa nella quale sono incorporate specie otticamente attive dette cromofori che assorbono parte della luce solare e la ri-emettono all’interno della lastra. La luce è quindi convogliata verso i bordi sfruttando il fenomeno della riflessione totale interna, così come avviene nelle fibre ottiche utilizzate nelle telecomunicazioni, dove è trasformata in energia elettrica da piccole celle solari poste lungo gli spigoli.

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