Antichi flussi migratori: nel DNA di siciliani, sardi e abitanti di altre isole mediterranee i geni delle popolazioni delle steppe asiatiche e dell’Iran
Un nuovo studio internazionale, a cui ha preso parte la Sapienza, ricostruisce le dinamiche migratorie post-neolitiche nelle isole del Mediterraneo occidentale e rivela nuovi dati sulla storia genetica degli abitanti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Ecology & Evolution.
Fin dalla preistoria il Mar Mediterraneo ha rappresentato una delle principali rotte per le migrazioni marittime nonché centro delle relazioni commerciali e delle invasioni, ma la storia genetica delle isole di questo bacino è ancora poco documentata, nonostante i recenti sviluppi nello studio del DNA antico.
Un nuovo studio internazionale, nato dalla collaborazione tra ricercatori della Sapienza, dell'Università di Vienna, dell'Università di Harvard, dell'Università di Firenze insieme alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Sassari e Nuoro, ha analizzato il DNA di 66 individui preistorici per ricostruire la storia genetica delle antiche popolazioni delle isole del Mediterraneo, in particolare Sicilia, Sardegna e isole Baleari.
L’analisi del DNA antico di un gruppo di individui, risalenti a Neolitico, Età del Bronzo ed Età del Ferro, ha portato alla luce un modello complesso di migrazioni dall’Africa, dall’Asia e dall’Europa che varia in dinamiche e tempistiche per ciascuna delle isole del Mediterraneo. In Sicilia, ad esempio, è stata riscontrata una nuova discendenza a partire dalla media Età del Bronzo (2000-1550 a.C.), che si sovrappone cronologicamente con l'espansione della rete commerciale greco-micenea.