Mercoledì, 26 Gennaio 2022

 

The world is experiencing a huge wave of infection with the omicron variant of SARS-CoV-2. Estimates based on Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) models1 suggest that on around Jan 17, 2022 there were 125 million omicron infections a day in the world, which is more than ten times the peak of the delta wave in April, 2021.1 The omicron wave is inexorably reaching every continent with only a few countries in eastern Europe, North Africa, southeast Asia, and Oceania yet to start their wave of this SARS-CoV-2 variant. The unprecedented level of infection suggests that more than 50% of the world will have been infected with omicron between the end of November, 2021 and the end of March, 2022.1 Although IHME models suggest that global daily SARS-CoV-2 infections have increased by more than 30 times from the end of November, 2021 to Jan 17, 2022, reported COVID-19 cases in this period have only increased by six times.1, 2 Because the proportion of cases that are asymptomatic or mild has increased compared with previous SARS-CoV-2 variants,3, 4 the global infection-detection rate has declined globally from 20% to 5%.

Pubblicato in Scienceonline

Storms over the waters around Antarctica drive an outgassing of carbon dioxide into the atmosphere, according to a new international study with researchers from the University of Gothenburg. The research group used advanced ocean robots for the study, which provides a better understanding of climate change and can lead to better global climate models.

The world's southernmost ocean, the Southern Ocean that surrounds Antarctica, plays an important role in the global climate because its waters contain large amounts of carbon dioxide. A new international study, in which researchers from the University of Gothenburg participated, has examined the complex processes driving air-sea fluxes of gasses, such as carbon dioxide.

Storms bring carbon dioxide-rich waters to the surface
The research group is now delivering new findings that shed light on the area's important role in climate change.

“We show how the intense storms that often occur in the region increase ocean mixing and bring carbon dioxide-rich waters from the deep to the surface. This drives an outgassing of carbon dioxide from the ocean to the atmosphere. There has been a lack of knowledge about these complex processes, so the study is an important key to understanding the Southern Ocean's significance for the climate and the global carbon budget”, says Sebastiaan Swart, professor of oceanography at the University of Gothenburg and co-author of the study.

Pubblicato in Scienceonline
Mercoledì, 26 Gennaio 2022 10:46

Pandemia a New York: come cambiano le abitudini

 

Uno studio condotto da ricercatori della Fondazione Bruno Kessler e di Cnr-Isti, pubblicato su Scientific Reports, ha analizzato i cambiamenti nei comportamenti quotidiani e la capacità di adattamento alle misure di precauzione in seguito all’insorgenza della Covid-19. È stata riscontrata una diminuzione degli ingressi nei negozi e della permanenza nei luoghi visitati
Quale impatto ha avuto sul comportamento umano il primo anno di pandemia? Come sono cambiate le nostre routine, la nostra capacità di rispettare le restrizioni e di rinunciare, almeno in parte, alle attività sociali? Intorno a queste domande, si è focalizzato lo studio realizzat o dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento in collaborazione con l’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isti) e con l’azienda Cuebiq Inc di New York.

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Già nel 2019 un italiano su tre dormiva poco, in particolare gli over 65, ed erano circa 9 milioni gli italiani che non dormivano a sufficienza, faticavano ad addormentarsi o si svegliavano non riposati. La pandemia ha notevolmente peggiorato le cose: lo studio “Lost in Italy” (Lockdown and Life Styles IN ITALY) rileva che, rispetto al 2019, vi è stata una sostanziale crescita dei disturbi legati al sonno (più 22%) e i soggetti con un sonno di qualità insoddisfacente sono più che raddoppiati. Si parla di oltre 18 milioni di individui.

Dormire poco, tuttavia, non porta solo stanchezza. Molti studi correlano i disturbi del sonno con sovrappeso, obesità e diabete. Uno studio inglese evidenzia che i frequenti disturbi del sonno sono associati a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause e conclude che tali disturbi sono una malattia che deve essere trattata dal medico.

Data l’importanza del sonno, gli esperti dell’Osservatorio Grana Padano (OGP) hanno voluto studiare quanto lo stile di vita incida sul sonno, valutando le abitudini di più di 7000 italiani per verificare il pasto serale, l’utilizzo di sostanze eccitanti e tutte quelle abitudini che possono compromettere la qualità del sonno, predisponendo a condizioni metaboliche sfavorevoli.

Pubblicato in Medicina

 

Dallo studio della composizione e delle età di cristallizzazione dei granati magmatici delle quattro principali eruzioni del Vesuvio emerge come il Vesuvio dovrebbe avere ancora circa mille anni di quiescenza, anche se non si possono escludere eruzioni più piccole. La ricerca, guidata dal Politecnico di Zurigo e a cui ha collaborato l’Università degli Studi di Milano, è stata pubblicata su Science Advances.
Il vulcano Vesuvio potrebbe rimanere in uno stato di quiescenza per altri mille anni, ma nel frattempo non possono essere esclusi episodi di eruzioni minori: questa la conclusione a cui è giunta una ricerca, coordinata dal Politecnico di Zurigo, che annovera tra i co-autori Francesca Forni, ricercatrice di Vulcanologia dell’Università degli Studi di Milano. I risultati sono stati recentemente pubblicati su Science Advances.

Pubblicato in Geologia
Mercoledì, 26 Gennaio 2022 08:18

Nitruro di arsenico, il cristallo che non c'era

 

Un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dall’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr di Sesto Fiorentino ha sintetizzato, per la prima volta, un nitruro di arsenico cristallino dalla reazione di arsenico e azoto ad alta pressione e alta temperatura. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie International Edition

Arsenico (As) e azoto molecolare (N2) non reagiscono spontaneamente a condizioni ambiente.
Generando condizioni di altissima pressione e temperatura (300000 volte la pressione atmosferica e circa 1200 °C), ottenute mediante strumenti chiamati celle ad incudine di diamante in combinazione con tecniche di riscaldamento laser, ricercatori dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iccom), dell’European laboratory for non-liner spectroscopy (Lens) di Sesto Fiorentino, dell’European synchrotron radiation facility (Esrf) di Grenoble e dei Dipartimenti di chimica dell’Università di Firenze e Pavia, sono riusciti ad indurre una reazione chimica tra arsenico e azoto molecolare in assenza di solventi o catalizzatori e a sintetizzare per la prima volta un nitruro di arsenico cristallino di formula chimica AsN.

Pubblicato in Chimica

 

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