Era da molti anni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità metteva in guardia gli Stati dal pericolo di una pandemia influenzale. E’ noto infatti che, periodicamente si verificano epidemie a carattere globale, di maggiore aggressività a causa dell’emergenza di nuovi ceppi virali, prodottisi per il riassortimento tra virus umani ed aviari specie in animali some i suini o per mutazioni profonde del virus influenzale umano stesso.
La presenza di focolai multipli in Messico e la segnalazione crescente di nuovi casi negli Stati Uniti d’America ed in 80 altri paesi lasciano intendere che la diffusione dell’influenza da virus suino A/H1N1 sarà molto estesa. Considerando che ogni anno si registrano più di 800 milioni di arrivi alle frontiere internazionali, sarà molto difficile evitare che l’epidemia si propaghi velocemente in tutto il mondo. Come dimostrato recentemente dalla SARS, i viaggi internazionali rappresentano oggi,molto più che un tempo, un mezzo di rapida diffusione del contagio, soprattutto in caso di malattie trasmesse per via aerea, come l’influenza.