Funghi magici, postpartum e neuroscienze: lo studio di UC Davis che cambia prospettiva

Claudia Gianvenuti 05 Ott 2025

 

La promessa e il dubbio dei “magic mushrooms”

Negli ultimi anni, la psilocibina – principio attivo dei cosiddetti “funghi magici” – è stata proposta come potenziale rivoluzione nel trattamento delle patologie psichiatriche. Tuttavia, una nuova ricerca interdisciplinare condotta dall’Institut for Psychedelics and Neurotherapeutics (IPN) dell’Università della California, Davis, e pubblicata su Nature Communications, mette fortemente in discussione questa applicazione per la depressione postpartum.

Quando il trattamento “miracoloso” non funziona: risultati inattesi nella depressione perinatale

Un team dell’IPN guidato dal professor David E. Olson ha effettuato il primo studio sistematico sugli effetti della psilocibina in un modello murino di depressione postpartum. Contrariamente alle attese, la somministrazione del composto ha amplificato ansia e sintomi depressivi nelle mamme topo, dimostrando che “non tutte le condizioni mentali traggono beneficio dalle stesse terapie”.
Olson chiarisce:
“L’IPN ha dimostrato che una singola dose di un psichedelico può generare effetti benefici duraturi, ma il quadro è complesso in funzione della categoria di pazienti e del loro contesto neuroendocrino.”

Effetti estesi e trasmissione materna: un rischio per le generazioni future

Lo studio – primo nel suo genere – mostra che non solo le madri, ma anche i cuccioli allattati da madri trattate con psilocibina manifestano sintomi di ansia e depressione fino all’età adulta.
La professoressa Danielle Stolzenberg sottolinea l’urgenza di alternative terapeutiche nel periodo postpartum:
“Abbiamo scoperto che gli effetti dei funghi magici variano sulla base del contesto ormonale ovarico, e questa è una scoperta cruciale.”
Dati evidenziano che la persistenza dei sintomi dura almeno due settimane dopo una singola dose, e il metabolita della psilocibina, la psilocina, è rintracciabile nel cervello della prole anche nove settimane dopo lo svezzamento.

Il modello murino e i nuovi paradigmi di ricerca

La chiave di questo studio è il modello murino avanzato per la depressione postpartum sviluppato dal gruppo della prof.ssa Stolzenberg.
I topi vivono in un sistema a due gabbie, potendo sfuggire ai cuccioli. Introducendo minacce sociali (un maschio), i ricercatori destabilizzano i comportamenti di cura materna, evidenziando sintomi del tutto simili alla depressione postnatale umana:

“Le mamme topo nel paradigma di stress sociale evitano attivamente i cuccioli, spendendo molto tempo lontane da loro, rispecchiando la difficoltà di bonding segnalata anche in clinica.”

Una rassegna sulle neuroscienze psichedeliche: nuove ombre e prospettive

Il gruppo guidato dalla Dr.ssa Cassandra Hatzipantelis pensava che la psilocibina potesse migliorare la connessione genitore-figlio e ridurre stress e ansia, come suggerito da studi su altri disturbi mentali.
Invece la ricerca evidenzia un aggravamento dei sintomi, con madri “drammaticamente” peggiorate a distanza di due settimane dalla somministrazione:

“Pensavamo di trovare benefici come per altri disturbi mentali, invece la psilocibina in madri depresse ha risultati opposti e duraturi.”

L’effetto materno che supera una generazione

I dati della squadra di UC Davis rivelano che il contesto ormonale materno influenza la risposta ai farmaci psichedelici, e che le sostanze possono essere trasferite tramite latte materno, alterando stabilmente la neurochimica della prole.
La prof.ssa Stolzenberg evidenzia:

“Persino basse dosi di psilocibina nella madre si riflettono negativamente sul benessere psicologico della prole, a lungo termine.”

Virgin female mice non mostrano gli stessi effetti, suggerendo che ovvero il quadro ormonale post-gravidanza è cruciale per l’esito farmacologico.

Studi recenti che fanno scuola: tre milestone (2022-2025)
“Maternal stress, microbiome and neurodevelopmental outcomes”
Studio condotto dall’equipe della Prof.ssa Sarah Johnson, 2024.
Dimostra come lo stress materno postnatale modifichi il microbioma e influenzi ansia e depressione nella prole murina, ampliando i dati della ricerca UC Davis.
Johnson S., et al., 2024, Frontiers in Neuroscience

“Psilocybin as a possible treatment for anxiety: positive effects and patient selection”
Studio condotto dall’equipe del Prof. Michael Andrews, 2023.
Analizza i benefici della psilocibina su pazienti non postpartum, suggerendo forti differenze nella risposta neurochimica secondo il contesto ormonale e personale.
Andrews M., et al., 2023, JAMA Psychiatry

“Perinatal psychiatric disorders: mechanisms and treatment challenges”
Studio condotto dall’equipe della Prof.ssa Ingrid Shaffer, 2022.
Rassegna degli ostacoli nel trattamento delle patologie psichiatriche perinatali, con particolare attenzione alle terapie biologiche e ai rischi di farmaci trans-generazionali.
Shaffer I., et al., 2022, Lancet Psychiatry




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