La sindrome metabolica rappresenta un quadro clinico complesso, prodotto dalla combinazione di obesità, alterazioni del controllo della glicemia (fino al diabete), ipertensione arteriosa ed aumento dei livelli dei grassi nel sangue. “Con questo lavoro intendiamo verificare l’esistenza di un’effettiva associazione della sindrome metabolica con la carenza androgenica e l’ipovitaminosi D nei pazienti con mielolesione. Si tratta di un primo passo importante – chiariscono il prof. Felzani e il prof. Arcangelo Barbonetti, del Dipartimento di medicina clinica e sanità pubblica dell’Università dell’Aquila - nell’ottica di elaborare strategie terapeutiche in grado di far fronte a squilibri ormonali e fisici dal pesante impatto sulla salute e sulla qualità della vita di questi pazienti. Nei pazienti con lesione midollare, l’immobilità cronica, connessa allo stato di disabilità, aumenta in modo sensibile l’incidenza di obesità e sindrome metabolica che, oltre a favorire lo sviluppo di patologie cardiovascolari, come infarto e ictus, potrebbe associarsi ad alterazioni ormonali in grado di ripercuotersi sullo stato di salute globale e sugli outcome fisici e riabilitativi”.