Martedì, 07 Aprile 2015

Maana era figlia del sultano di Merka, sua città natale; il titolo nobiliare che portava non  ha valore per la Somalia attuale, se non per la sua gente che ricorda ancora i grandi benefici ottenuti da suo padre, che le ha trasferito non il titolo di sultano (che non può essere attribuito ad una donna), ma il suo ruolo carismatico presso la popolazione. E’ arrivata a Roma  negli anni della diaspora somala, quando gli oppositori di Syiad Barre erano costretti ad abbandonare il  Paese. Nel 1991 è stata sorpresa dallo scoppio della guerra che ha potuto seguire in tutta la sua drammaticità attraverso i media; dopo un anno, ritorna in Somalia con l’intento di poter essere utile al suo paese, lasciando in Europa la sua stessa figlia adottiva. Data da allora la sua collaborazione con l’ONG Acqua per la Vita (WFL), fondata nel 1987 dal Prof. Elio Sommavilla, con il fine primario di poter contribuire all’irrigazione e fertilizzazione dei campi. Con la guerra l’ONG cominciò ad occuparsi anche della raccolta e della distribuzione di aiuti umanitari.

Pubblicato in Geografia

 

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