Lunedì, 28 Febbraio 2022


Utilizzando un magma sintetico simile a quello flegreo è stata calcolata la viscosità e la sua velocità di risalita dagli strati più profondi della Terra. I risultati del lavoro, a cui ha preso parte Vincenzo Stagno del Dipartimento di Scienze della Terra, sono stati pubblicati su Scientific Reports
La velocità con la quale un magma si forma e risale dalle profondità della Terra alla superficie dipende anche dalla sua viscosità ed è quindi di fondamentale importanza conoscere questa proprietà fisica dei magmi anche per definire scenari e stime di pericolosità e rischio vulcanico connesso.

Con uno studio sperimentale, un team internazionale di ricercatori guidato da Barbara Bonechi e Vincenzo Stagno del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Sapienza di Roma, e condotto con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Ehime University in Giappone, Argonne National Laboratory in USA (ANL) e Università degli Studi di Trieste (UniTS), ha sviluppato delle stime della velocità di risalita del magma del sistema dei Campi Flegrei dalla sorgente mantellica, che gli autori per il loro esperimento posizionano a circa 60 km di profondità, verso un ipotizzato sistema di alimentazione crostale della caldera collocato a 25 km.

Pubblicato in Geologia

In Corsica, away from the eyes of locals and tourists, hides a population of unprecedented proportions of a rare and protected orchid: the neglected Serapias (Serapias neglecta). In a closed military base in the east of the island, researchers discovered 155,000 individuals of the plant.
Globally, this orchid can only be found in the south of France (including Corsica), Italy, and along the east coast of the Adriatic, but none of its known populations has been as abundant as the one documented in Solenzara.

Margaux Julien, Dr Bertrand Schatz, Simon Contant, and Gérard Filippi, researchers from the Center of Functional Ecology and Evolution (CEFE) and Ecotonia consultancy,came across this population while studying plant diversity in the Solenzara air base. Their research, published in Biodiversity Data Journal, documented impressive plant richness, including 12 other orchid species.

The maintenance of the closed military area turned out to be really favourable to the development of orchids. The flower was abundant around the edges of runways and on lawns near military buildings.

Pubblicato in Scienceonline

 

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